PLATINO - sommergibile (**)
Lunghezza fuori tutto 60,18 m scala 1:50
Come tutti i sommergibili della Classe 600, vennero realizzati secondo il progetto Bernardis a semplice scafo con doppi fondi centrali resistenti e controcarene esterne. Tutti varati nel corso del conflitto, ebbero un maggior dislocamento e numerose modifiche dettate dall'esperienza di guerra, con particolare riferimento alla adozione di una nuova torretta sul modello di quella dei sommergibili tedeschi tipo "VII".
L'armamento antiaereo fu migliorato e potenziato con la sistemazione di mitragliere binate su affusti a scomparsa mentre sui battelli superstiti, verso la fine del conflitto, vennero adottate nuove apparecchiature per il lancio e contro la localizzazione radar.
Appartenevano alla serie: Platino, Acciaio, Cobalto e Nichelio costruiti dal Cantiere O.T.O. di La Spezia, Asteria, Giada, Granito, Porfido, Avorio e Alabastro costruiti dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone, Bronzo, Volframio e Argento costruiti dai Cantieri Tosi di Taranto.
Solo i battelli Platino, Giada e Nichelio sopravvissero al conflitto.
Il Platino, varato l'1.6.1941, fu il primo della serie a scendere in mare, ultimo fu l'Argento, varato il 22.2.1942.
Otto tavole originali dei Cantieri Odero Terni Orlando del Muggiano e quindi riferita a Platino, Acciaio, Cobalto e Nichelio, con: piano di costruzione, vista di fianco, vista dall'alto, sezione longitudinale, sezioni orizzontali, n.8 sezioni trasversali e sezione maestra.